Esonero contributivo dipendenti per il 2024, gli adempimenti previdenziali

Fornite le indicazioni per la gestione degli obblighi relativi alla misura di sgravio prevista dall’ultima Legge di bilancio (INPS, circolare 16 gennaio 2024, n. 11).

L’INPS ha reso note le indicazioni per la gestione degli adempimenti previdenziali connessi alla misura di esonero contributivo in favore dei lavoratori dipendenti, a esclusione dei lavoratori domestici, prevista dalla Legge di bilancio 2024 (articolo 1, comma 15, Legge n. 213/2023) per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024.

In particolare, l’Istituto rammenta che l’esonero in argomento è riconosciuto esclusivamente sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS) a carico dei lavoratori, ma non ha effetti sul rateo di tredicesima:

– nella misura di 6 punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, al netto del rateo di tredicesima;

– nella misura di 7 punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 1.923 euro, al netto del rateo di tredicesima.

La misura

Nella circolare, l’INPS chiarisce che la retribuzione da considerare quale parametro di riferimento, ai fini della verifica del rispetto delle soglie reddituali sopra citate è la retribuzione imponibile ai fini previdenziali, senza che debba essere considerato il rateo di tredicesima erogato mensilmente o in un’unica soluzione.

Inoltre, dato che la verifica del rispetto della soglia reddituale deve essere effettuata nel singolo mese di paga, la riduzione della quota dei contributi previdenziali IVS dovuta dal lavoratore potrà assumere, in relazione ai differenti mesi, un’entità diversa, in ragione della retribuzione effettivamente percepita, o non applicarsi, in caso di superamento del massimale di 2.692 euro.

Peraltro, nelle ipotesi in cui i contratti collettivi di lavoro prevedano l’erogazione di mensilità ulteriori rispetto alla tredicesima mensilità (ossia la quattordicesima mensilità), nel mese di erogazione di tale mensilità aggiuntiva o nei mesi di erogazione dei singoli ratei aggiuntivi, la riduzione contributiva trova applicazione solo con riferimento alla retribuzione imponibile relativa alla singola mensilità, non considerando, pertanto, l’ammontare della stessa mensilità aggiuntiva o dei suoi ratei.

La determinazione del massimale in presenza di più denunce mensili

Nelle ipotesi in cui si realizzano variazioni del rapporto di lavoro che comportano la presentazione di più denunce mensili individuali per il medesimo lavoratore (ad esempio, ipotesi in cui vi sia una variazione del rapporto di lavoro da tempo parziale a tempo pieno o viceversa o ipotesi in cui, nel corso del mese, si verifichi una trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato), il limite mensile di 2.692 euro o di 1.923 euro deve riferirsi al rapporto di lavoro unitariamente considerato. 

Coordinamento con altri incentivi

La riduzione contributiva in esame risulta alternativa con la decontribuzione per le lavoratrici con figli di cui all’articolo 1, commi da 180 a 182, della Legge di bilancio 2024.

Resta fermo, però, che dal mese successivo rispetto alla fruizione di una delle due misure di esonero si possa ricorrere, in presenza dei presupposti legittimanti, alla diversa e alternativa misura di esonero della quota a carico prevista in favore delle lavoratrici. Ad esempio, le lavoratrici madri di tre o più figli, dal mese successivo al raggiungimento della maggiore età del figlio più piccolo, possono accedere all’esonero IVS, non possedendo più i requisiti legittimanti per l’accesso all’esonero di cui ai citati commi da 180 a 182 dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2024. Analogamente, dal mese di nascita del secondo figlio, la lavoratrice può accedere all’esonero di cui ai commi da 180 a 182 in via alternativa rispetto all’esonero di cui al comma 15 del medesimo articolo 1 fruito nella mensilità precedente.

La circolare in commento, infine, include le diverse modalità di esposizione dei dati relativi alla fruizione  dell’esonero nel flusso Uniemens.

CCNL Abbigliamento e Chimica – Artigianato: prosegue la trattativa per il rinnovo contrattuale

Al centro del dibattito proposte migliorative su contratti a termine, periodo di prova e preavviso

Le Sigle sindacali Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil hanno diramato un comunicato stampa con il quale hanno reso nota la riunione con le associazioni datoriali di Confartigianato, Cna, Claai e Casartigiani al fine di proseguire la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore artigianato Area tessile-moda e chimica-ceramica, scaduto il 31 dicembre 2022. Nel corso dell’incontro sono stati presentati i primi testi di modifica del contratto sulle proposte avanzate sia dalle parti sindacali che datoriali.
Per quanto concerne le richieste della parte datoriale, sono state proposte modifiche inerenti a: periodo di prova (art.28); contratti a tempo determinato (art.69); preavviso di licenziamento o dimissioni (art. 103). Quelle avanzate dai sindacali si concentrano su: contrasto alla violenza di genere e molestie sessuali nei luoghi di lavoro e congedi per le donne vittime di violenza di genere (art.84), con la previsione di introdurre 3 mesi di aspettativa da aggiungere ai periodi retribuiti, come previsto dalla normativa di legge; conservazione del posto di lavoro in caso di malattia ed infortunio per l’area tessile-moda (art. 97), con un prolungamento del periodo per malattie oncologiche; sistema informativo, relazioni sindacali, osservatorio e comitato di indirizzo strategico (art.8); un nuovo articolo sulle Unioni Civili, con l’estensione della normativa del contratto e la regolamentazione del lavoro agile.

Per i sindacati, il tiro da correggere è sulla proposta di stagionalità per le Pulitintolavanderie, con la specifica dell’ambito e del periodo in cui si possono usufruire i contratti a termine; e sulla previsione di periodi retribuiti in aggiunta ai tre mesi previsti dalla normativa per i congedi per le vittime di violenza di genere. Avanzata anche la richiesta di estendere il periodo di comporto su tutti i settori previsti dal CCNL. Invece, per il comparto della concia, all’interno dell’area contrattuale dell’artigianato, sta proseguendo il lavoro della commissione per analizzare le problematiche riguardanti la disciplina. Il prossimo incontro per proseguire il confronto tra sindacati e associazioni datoriali è stato calendarizzato per il 20 febbraio 2024.

EBM Salute: al via le domande per il rimborso spese servizio trasporti

Rimborso del 50% del costo attivazione o rinnovo dell’abbonamento sino a 100,00 euro per il servizio del trasporto pubblico

EBM Salute, l’Ente Bilaterale Metalmeccanici ha erogato la somma di 1.000.000,00 di euro per il Bando straordinario di rimborso spese sopportate per il servizio trasporti a favore del personale di settore aderente all’Ente.
Invero, dall’8 gennaio 2024 possono farne richiesta i lavoratori che hanno acquistato o rinnovato un abbonamento annuale valido al momento della domanda e relativo alla fruizione dei servizi del trasporto pubblico. Il contributo prevede un rimborso del 50% del costo di attivazione o rinnovo dell’abbonamento sino ad un massimo di 100,00 euro.
Gli iscritti alla Bilateralità possono inviare la domanda direttamente dalla sezione Bandi – Bandi EBM – presenta nuova domanda tramite l’area riservata EBM, anche mediante l’azienda o il consulente associato all’azienda, accedendo alle aree rispettivamente riservate. Non è prevista la convalida di questa da parte dell’azienda.
Inoltre, la richiesta deve essere presentata entro la scadenza della validità dell’abbonamento.
Da ultimo EBM Salute comunica, che il bando in questione è accessibile fino ad esaurimento dell’importo di 1.000.000,00 di euro messo a disposizione ed altresì, che tutti i dettagli relativi alla domanda ed ai documenti da inviare possono rinvenirsi nel testo del bando stesso.

CIRL Alimentari Artigianato FVG: sottoscritto il rinnovo del contratto

Il nuovo accordo scadrà il 31 dicembre 2025 per la parte economica e nel 2027 per la parte normativa

È stato sottoscritto nei giorni scorsi, presso la sede di Confartigianato a Udine, il rinnovo del contratto integrativo regionale del Friuli Venezia Giulia per i dipendenti delle imprese artigiane alimentari e della panificazione. La trattativa tra le Segreterie Regionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil insieme a Confartigianato e CNA del FVG, ha determinato importanti miglioramenti normativi e retributivi per i 4.200 lavoratori occupati nelle circa 900 aziende attive in regione, che attendevano questo rinnovo dal 2019. Il nuovo accordo scadrà il 31 dicembre 2025 per la parte economica e nel 2027 per la parte normativa.
Tra le novità più importanti dell’accordo si segnala il rafforzamento dell’Osservatorio Regionale, strumento utile per conoscere la situazione attuale e futura del settore artigiano e il ripristino del Fondo Regionale di Categoria per attivare progetti di integrazione economica per aziende e lavoratori. Il Fondo di Categoria ha subìto un incremento da 15,00 a 20,00 euro per prestazioni bilaterali a favore degli occupati e delle imprese. 
Dal punto di vista economico è stato definito un aumento del Premio di Risultato Territoriale da 1,5% a 2% con un “Una Tantum” di 220,00 euro in due tranche per il 2024 e 2025. Prevista inoltre la copertura al 100% della retribuzione per il terzo giorno di malattia per un massimo di tre eventi l’anno.
In conclusione, si segnala il recepimento del protocollo per contrasto e prevenzione alle molestie sessuali ed è stato introdotto l’istituto delle ferie e ROL solidali.
Già nelle prossime settimane, le Parti si incontreranno per dare avvio all’Osservatorio Regionale e la Commissione Paritetica, per mettere in atto le prime operazioni necessarie a supporto delle aziende e delle lavoratrici e dei lavoratori dell’artigianato alimentare e panificazione.

Servizi museali: continua la trattativa sul progetto di riforma

Ridefinizione dei servizi museali ed applicazione del CCNL Federculture i punti salienti del progetto di riforma

Nei giorni scorsi si è tenuto l’incontro per la ridefinizione dei servizi museali in cui il Ministero della cultura ha reso noto di aver preso in considerazione tutte le varie criticità rinvenute dalle OO.SS. nel progetto di riforma al fine di superarle.
A tal proposito è stata prevista l’introduzione di un nuovo organismo l’Istituto Autonomo per la Valorizzazione Economica dei Luoghi della Cultura con lo scopo di sollecitare l’attenzione sui servizi museali esternalizzati. La situazione prospettata per tutti i musei italiani sembra difatti esser quella di renderli autonomi.
Per quanto riguarda gli istituti autonomi minori invece, avendo capacità economico-finanziarie minori rispetto agli altri istituti, si è stabilito di raggrupparli nelle rispettive Direzioni Regionali.
Il Ministero ha comunque assicurato l’aumento dei servizi erogati per migliorarne l’offerta e sviluppare sempre di più il settore anche a livello occupazionale.
In tema di riorganizzazione, i sindacati hanno richiamato l’attenzione anche sui bandi di gara rispettando quanto stabilito dalla clausola sociale, e cercando di dare un orientamento preciso su quale disciplina contrattuale collettiva applicare, vista la molteplicità di CCNL presi in considerazione per tale scopo che presentano trattamenti economici e normativi differenti, sebbene le mansioni svolte risultino essere comunque le medesime. Rispetto a ciò, il Ministero ha fatto presente che, a seguito di quanto discusso nei precedenti incontri del tavolo tecnico, è stato previsto per i prossimi bandi l’applicazione della clausola sociale ed altresì l’indicazione del CCNL Federculture come disciplina contrattuale collettiva da applicare.
In risposta, le OO.SS. hanno richiesto di portare l’attenzione su problematiche come ad esempio la nuova assegnazione dei servizi attualmente svolti.
Circa le criticità sollevate per alcuni bandi di gara pubblicati in cui i requisiti in merito alle competenze linguistiche annullano la clausola sociale, il Ministero ribadisce ulteriormente la propria disponibilità alla realizzazione di cambio appalto in sede ministeriale.
Da ultimo, in considerazione dei tempi per il completamento della riforma dei luoghi della cultura e ulteriori problematiche urgenti, le parti fanno comunicano una nuova convocazione del tavolo tecnico per gestire tali situazioni.